31 Maggio 2020

Alla scoperta delle aziende responsabili che fanno bene al territorio!

Chef Sapere Sapori Slow Food di nuovo in piazza, domenica scorsa, insieme ai Produttori Responsabili “che fanno bene al territorio”.

Un Mercato etico di prossimità, in cui si incontrano domanda e offerta di un economia locale, caratterizzata da aziende del territorio che non sfruttano la terra, anzi, la rispettano e la valorizzano. Per questo i loro prodotti sono così sani e genuini: seguendo scrupolosamente una filiera che assicura un uso consapevole delle materie prime e delle risorse che la Natura gli mette a disposizione.

 

Canale Monterano

Canale Monterano sorge in un territorio caratterizzato da boschi collinari, forre vulcaniche con vegetazione tipica e felci rarissime, prati pascoli con la loro tipica flora e fauna; il tutto attraversato da un corso d’acqua, il fiume Mignone, incluso nei Siti di Interesse Comunitario che costituiscono patrimonio dell’intera Unione Europea nell’ambito della Rete Natura 2000.

 I vasti pascoli sono il regno dei bovini di razza maremmana, una razza antica i cui antenati vanno ricercati nell’uro, un bovide estintosi in Europa nel 1600. Numerosi i cavalli, anch’essi per lo più di razza maremmana, utilizzati dai butteri che a canale Monterano conservano ancora vive le loro tradizioni e la loro identità.

Olmata e Montevirginio

Il luogo dove si svolge il Mercato della Terra si chiama Monteverginio.  Un piccolo borgo  nato dall’insediamento dei coloni agricoli che alla fine del ‘500 furono chiamati dai feudatari Orsini per disboscare e poi coltivare le terre del Monte Sassano.

Il Duca Virginio Orsini, rispetto al primo insediamento, li spostò più a valle per poter costruire lo splendido Eremo dei Carmelitani Scalzi. Il nuovo abitato venne appunto chiamato Montevirginio, in omaggio al donatore dei nuovi terreni.

Il nuovo abitato, come oggi, si sviluppava intorno a Piazza Sant’Egidio, dalla quale partivano quattro strade dirette a Oriolo, Monterano, Canale e il nuovo Eremo. Quando gli Altieri acquistarono il Feudo, collegarono Montevirginio direttamente con il loro palazzo di Oriolo per mezzo di una bella strada segnata da una doppia fila di Olmi, detta l’Olmata, tutt’ora esistente e ben individuabile anche dall’alto, ma con olmi deperiti sostituiti da querce.

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